Brani tratti da “Lo sciamanismo e le tecniche dell’estasi” di Mircea Eliade.
L’INIZIAZIONE DEI MAGHI AUSTRALIANI
Già da tempo i primi osservatori hanno attestato che certe iniziazioni dei medicine-men australiani implicano la morte rituale e il rinnovamento degli organi del candidato, operazione compiuta sai dagli spiriti sia dalle anime dei morti.
Gli studi più recenti hanno pienamente confermato e completato queste informazioni. ….. i Wotjoballuk ritengono che è un essere sovrannaturale, Ngatya, a consacrare i medicine-men: egli li apre il ventre inserendovi i cristalli di rocca che conferiscono la potenza magica. Per creare un medicine-man gli Euahlayi procedono nel modo seguente: conducono il giovane prescelto in un cimitero e lo lasciano là legato, per parecchie notti. Dopo che egli è restato solo, numerosi animali appaiono, che toccano e leccano il neofita. Successivamente appare un uomo con un bastone; egli gli configge il bastone nella testa e mette nella piaga una pietra magica della grandezza di un limone. Allora sopravvengono altri spiriti che intonano delle canzoni magiche e iniziatiche per istruirlo nell’arte di guarire.
CONFRONTI FRA AUSTRALIA, SIBERIA, AMERICA DEL SUD ECC…
Come si vede, l’analogia fra le iniziazioni degli sciamani siberiani e quelle dei medicine-men australiani è molto stretta. Nell’uno come nell’altro caso il candidato subisce, da parte di esseri semi-divini o di antenati, un’operazione che comprende lo spezzettamento del corpo e il rinnovamento degli organi interni e delle ossa. Nell’uno come nell’altro caso questa operazione ha luogo in un “infero”, o implica la discesa agli inferi. Quanto ai pezzi di quarzo o agli altri oggetti magici che gli spiriti introdurrebbero nel corpo del candidato australiano, essi fanno parte di una pratica che fra i siberiani è di scarsa importanza. Infatti, come si è visto, solo di rado si fa allusione a pezzi di ferro o ad altri oggetti messi a fondere nello stesso calderone ove sono state gettate le ossa e le carni del futuro sciamano. Un’altra differenza oppone Siberia e Australia: in Siberia la maggior parte degli sciamani viene “scelta” dagli spiriti e dagli déi, mentre in Australia la carriera del medicine-man sembra poter essere tanto il risultato di una ricerca volontaria del candidato quanto quello di una “elezione” spontanea da parte di spiriti e di esseri divini.
In ogni modo queste analogie fra Australia e Siberia confermano visibilmente l’autenticità e l’antichità dei riti sciamanici di iniziazione. L’importanza che ha la caverna nell’iniziazione dei medicine-men è ulteriore convalida di questo carattere di antichità, data la parte di rilievo che la caverna sembra aver avuto nelle religioni paleolitiche. D’altra parte, caverna e labirinto hanno continuato ad avere una funzione di prim’ordine nei riti di iniziazione di altre culture arcaiche, l’una e l’altro essendo, infatti, simboli concreti delle vie che conducono all’altro mondo, che permettono una discesa agli inferi. Secondo le prime informazioni che si ebbero circa gli sciamani Araucan del Cile, questi realizzavano la loro iniziazione in caverne spesso adorne di teste di animali.
D’altra parte, importa mettere fin d’ora in evidenza le corrispondenze che si possono trovare altrove per la credenza dell’introduzione di cristalli di rocca nel corpo del candidato da parte degli spiriti e degli iniziatori. Questo motivo lo si ritrova anche fra i Semang della Malacca, mentre costituisce una precisa caratteristica dello sciamanismo sud-americano. “Lo sciamano Cobeno introdusse nella testa del novizio dei cristalli di rocca che gli rosero il cervello e gli occhi onde sostituirsi a questi organi e divenire la sua ‘forza’ “. In altri luoghi i cristalli di rocca stanno a simboleggiare gli spiriti ausiliari dello sciamano. In genere, per gli sciamani dell’America del sud tropicale, la forza magica si concretizza in una sostanza invisibile che i maestri talvolta trasmettono ai novizi da bocca a bocca. “Non vi è differenza di natura fra la sostanza magica, massa invisibile ma tangibile, e le frecce, le spine, i cristalli di rocca coi quali lo sciamano viene farcito. Questi oggetti materializzano la forza dello sciamano che, in numerose tribù, viene concepita sotto la forma più vaga, anche se poco astratta, di sostanza magica”.
LO SMEMBRAMENTO INIZIATICO
In effetti, tanto la vocazione spontanea e la ricerca iniziatica implicano, sia nell’America del Sud, sia in Australia, sia in Siberia, una malattia misteriosa ovvero un rituale più o meno simbolico di morte mistica, dato talvolta nei termini di uno spezzettamento del corpo r di un rinnovamento degli organi.
Presso gli Araucani la scelta generalmente si manifesta con una improvvisa malattia: il giovane cade “come morto” e quando ritrova le proprie forze, dichiara che diverrà machi.
Motivi analoghi appaiono nello sciamanismo nord-americano. Gli iniziatori Maidu mettono i candidati in una fossa piena di “medicina” e li uccidono mediante un “veleno-medicina”; grazie a questa iniziazione i neofiti acquistano la facoltà di tenere in mano, senza farsi alcun male, pietre arroventate. Nella società sciamanica “Ghost Ceremony” dei Pomo, l’iniziazione comporta la tortura, la morte e la resurrezione dei neofiti; questi giacciono a terra come dei cadaveri e vengono ricoperti di paglia.
Lo stesso simbolismo della morte e della resurrezione mistica sotto forma sia di misteriose malattie, sia di cerimonie sciamaniche di iniziazione, lo si ritrova anche altrove. Presso i Sudanesi dei Monti Nuba la prima consacrazione iniziatica è chiamata “testa” e viene riferito che si tratta di un rito nel quale “si apre la testa del novizio affinché lo spirito possa entrarvi”.
Presso i Daiachi del Borneo l’iniziazione del manang (sciamano) comprende tre diverse cerimonie, corrispondenti ai tre gradi dello sciamanismo daiacco. Il primo grado, besudi (“palpare, toccare”) è anche il più elementare e lo si può ottenere con pochissimo denaro. Il candidato si stende sulla veranda come se fosse malato e gli altri manang gli fanno dei passi durante tutta la notte. Si suppone che in questo modo gli si insegni come il futuro sciamano può scoprire le malattie e i rimedi: appunto palpando il paziente…..
La seconda cerimonia, detta bekliti (“apertura”), è più complessa e riveste un carattere nettamente sciamanico. Dopo una notte di incantesimi, i vecchi mamang conducono il neofita in una stanza isolata per mezzo di cortine. “Essi affermano che là gli tagliano la testa e gli asportano il cervello; dopo averlo lavato, lo rimettono a posto allo scopo di infondere al candidato una intelligenza limpida atta a penetrare i misteri degli spiriti malvagi e delle malattie; poi gli introducono dell’oro negli occhi onde dargli una vista così penetrante da poter vedere l’anima, in qualunque luogo essa si trovi, smarrita o vagabonda; poi gli piantano degli uncini dentati all’estremità delle dita per farlo capace di catturare l’anima e di tenerla strettamente; infine gli trafiggono il cuore con una freccia per renderlo pietoso e pieno di simpatia verso coloro che sono malati e che soffrono”. Naturalmente, si tratta di una cerimonia simbolica…
Esiste una terza cerimonia a perfetta integrazione dell’iniziazione sciamanica, cerimonia che comprende un viaggio estatico in cielo su di una scala rituale.
INIZIAZIONI TRIBALI E SOCIETA’ SEGRETE
Abbiamo ripetutamente messo in rilievo l’essenza iniziatica della “morte” del candidato, cui segue la sua “resurrezione”….. In effetti, le cerimonie che contrassegnano il passaggio del singolo da una periodo della vita ad un altro o la sua ammissione ad una qualsiasi “società segreta” comprendono sempre una serie di riti che si possono riassumere nella comoda formula: morte e resurrezione del candidato. Ricordiamo i più usuali tra essi:
- periodo di ritiro nella macchia (simbolo dell’aldilà) e esistenza larvale, al modo dei morti; interdizioni imposte ai candidati, derivanti dal fatto che essi vengono assimilati ai defunti (un morto non può mangiare certi cibi, non può servirsi delle dita ecc…).
- volto e corpo tinti con cenere o con certe sostanze calcaree onde ottenere la bianchezza livida degli spettri; maschere funerarie.
- Inumazione simbolica nel tempio o nella casa dei feticci.
- Discesa simbolica negli inferi.
- Sonno ipnotico; bevanda che fa perdere la conoscenza ai candidati.
- Dure prove: bastonatura, abbrustolimento dei piedi al fuoco, sospensione in aria, amputazione di dita e varie altre crudeltà.
Tutti questi rituali e tutte queste prove hanno per scopo il far dimenticare la vita passata. Questa è la ragione per cui in alcuni casi il candidato, tornato al villaggio dopo l’iniziazione, fa le viste di aver perduta la memoria e gli si deve insegnare nuovamente a camminare, a mangiare, a vestirsi.
Notiamo infine che il mito del rinnovamento mediante lo smembramento, la cottura o il fuoco ha continuato ad affascinare gli uomini anche al di fuori dell’orizzonte spirituale dello sciamanismo. Medea riesce a far assassinare Pelia dalle sue figlie convincendole che la resusciterà e ringiovanirà, come lei ha fatto con una ariete. E quando Tantalo uccide suo figlio Peolpe e lo serve al banchetto degli déi, questi lo resuscitano facendolo bollire in una marmitta vi mancava solo una spalla, che Demetra aveva inavvertitamente mangiato.