Tree_of_Life,_MedievalMaestro Venerabile, Fr. tutti,

quando mi è stato chiesto di preparare una tavola sulla Menorah nella tradizione cabalistica, ho ripensato al giorno che per la prima volta avevo sentito chiamare così il candelabro ebraico. Ero un ragazzo e un vecchio del mio paese che mi aveva sempre guardato con occhio benevolo mi aveva appena aperto la sua biblioteca. Mi spiegò che Cabala è una parola ebraica che significa “ricezione”, si scrive con lettere che nella fonologia occidentale suonano come Q B LH oppure K BB LH ed è una scuola dell’anima che punta allo sviluppo spirituale dell’uomo. Obiettai che non ero ebreo e non capivo come integrare la Cabala alla mia cultura di appartenenza. Lui rispose che esiste un insegnamento non ortodosso aperto anche ai non ebrei, una corrente esoterica che a partire dal XIII secolo venne alla luce nell’Europa Cristiana, in particolare in Spagna. In quest’ottica la Qabalah insegna all’anima dell’uomo ad essere ricettiva al sole interiore e mescola agli elementi della tradizione ebraica fondamenti di Alchimia, Astronomia e Tarot non divinatorio.

La Menorah è un elemento importante nella Qabalah: è il candelabro dell’antica tradizione ebraica, è un elemento del Tempio e ha tanti significati simbolici tra cui anche la rappresentazione delle Sephirot: le sfere di emanazione dell’Albero della Vita. La descrizione della Menorah, il suo uso e il suo posizionamento nel Tempio è contenuta nella Bibbia, soprattutto nel Libro dell’Esodo. Nel libro 25 Dio detta a Mosè salito al Monte Sinai le prescrizioni per la costruzione del Tempio Tenda, dell’Arca dell’Alleanza e della Menorah. In Esodo 25:31-37 troviamo la descrizione della Menorah, tra cui si legge: Farai anche un candelabro d’oro puro. Il candelabro sarà lavorato a martello, il suo fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue corolle saranno tutti di un pezzo. Sei bracci usciranno dai suoi lati: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall’altro lato. In Esodo 27:20 Dio prescrive come utilizzare il Candelabro: Nella tenda del convegno, al di fuori del velo che sta davanti alla Testimonianza, Aronne e i suoi figli la prepareranno [la Menorah], perché dalla sera alla mattina essa sia davanti al Signore: rito perenne presso gli Israeliti di generazione in generazione. Sempre nell’Esodo 40:24 viene descritto il posizionamento del candelabro nel Tempio: Poi mise il candelabro nella tenda di convegno, di fronte alla tavola, dal lato meridionale del tabernacolo. L’importante ruolo della Menorah è sottolineato più volte nella Bibbia, nel libro dei Numeri 3:31, nel Libro dei Re (1Re 7:49) e nelle Cronache viene raccontata la costruzione da parte di Re Salomone del Primo Tempio. In Cronache 2:19-20 si legge: Salomone fece tutti gli oggetti destinati al tempio: l’altare d’oro e le tavole, su cui si ponevano i pani dell’offerta, i candelabri e le lampade d’oro da accendersi, come era prescritto, di fronte alla cella.

La Menorah nella Qabalah è un simbolo dai molteplici significati. Le sue sette luci rituali rappresentano la genesi del mondo e il popolo eletto. La luce stessa si può rifrangere in sette raggi e sette colori: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto. La Menorah è la luce per eccellenza, il riflesso del primo atto creativo di Dio. Sette sono i livelli dell’Albero della Vita. La simbologia del sette fa riferimento anche ai misteri egizi che hanno compenetrato la Qabalah sin dai tempi di Mosè e Aronne, ci sono forti riferimenti anche all’astronomia e alla simbologia cristiana. Ma servirebbe un capitolo a parte per parlare della simbologia del numero 7. Anche per noi Liberi e Accettati Muratori le sette luci rituali della Menorah rivestono una grande importanza nei lavori di terzo grado.

I 22 ingrossamenti della Menorah (bulbi, corolle o fiori) rappresentano le 22 lettere dell’alfabeto ebraico, preesistenti secondo la Qabalah alla stessa creazione del mondo. Ventidue è anche la circonferenza, approssimata per leggero difetto, di un cerchio il cui diametro è sette, uno dei numeri chiave della creazione. Ogni lettera dell’alfabeto è uno strumento attraverso il quale un intero settore della creazione è stato formato e si estende dal livello Divino fino a quello materiale. Ogni lettera diventa quindi uno strumento di meditazione per la Qabalah, se si seguono i 22 sentieri che uniscono tra loro le 10 Sephirot. Se si sommano i 22 sentieri alle 10 Sephirot e si aggiunge la Sephirot occulta (Daat) si ottiene 33: il numero dei gradi di meditazione.

La Menorah nella sua interezza rappresenta le dieci Sephirot dell’Albero della Vita, che a sua volta rappresenta la Scala di Giacobbe (Genesi 28), la cui base è appoggiata sulla terra e la cui cima tocca il cielo. La lampada centrale della Menorah è la Sephirot numero 1 Kether, la corona/il principio, la lampada alla sua destra sul primo braccio è Hokmah, la seconda sfera ovvero la duplicazione/polarità, la lampada alla sinistra è Binah, la terza ovvero la moltiplicazione/generazione. Queste tre sfere rappresentano il Triangolo Divino.

Nel secondo braccio del candelabro, la lampada destra rappresenta la Sephirot numero 4 Hesed, ovvero ordine/regolazione, sullo stesso braccio a sinistra troviamo Geburah, la mediazione, chiude il Triangolo Spirituale la Sephirot numero 6 Tifereth, ovvero armonia, rappresentata questa volta nel bulbo centrale. Il terzo triangolo dell’Albero della Vita, il Triangolo Personale, è connotato da altre tre sfere. La Sephirot numero 7 rappresentata nella lampada destra del terzo braccio prende il nome di Netzaj, ovvero conquista/dominio. La sfera numero 8 Hod è sullo stesso braccio ma a sinistra e significa ritmo/pulsazione, chiude il triangolo Yesod, ovvero conclusione/perfezione all’altezza del bulbo centrale. Chiude l’Albero della Vita la decima sfera: Malkuth, il piano fisico, collocata ai piedi della Menorah.

Come è scritto nella Bibbia la Menorah è sempre presente nel Tempio e scandisce i tempi dei riti. Quando si entrava nel Tempio di Salomone la Menorah era sempre accesa, si spegneva prima dell’inizio dei lavori, si lavorava alla luce della sola lampada centrale e poi la si riaccendeva una volta terminati i lavori. Lo spegnimento rituale delle lampade del candelabro viene fatto in un ordine preciso. Si tocca il Mondo dell’Azione rappresentato dalla Sephirot Malkuth, alla base del candelabro, poi si spegne la lampada all’estrema sinistra e poi quella all’estrema destra, ovvero le due luci del terzo braccio: il Mondo della Formazione. Poi si spengono le due luci del secondo braccio, il Mondo della Creazione: sempre da sinistra a destra. Per ultime si spengono le due luci del primo braccio, il Mondo dell’Emanazione. La lampada centrale rimane sempre accesa anche quando le altre sei luci sono spente. La Menorah si riaccende al contrario di come viene spenta, secondo l’ordine progressivo delle Sephirot, ovvero percorrendo i quattro mondi in modo diametralmente opposto: come in basso così in alto, come in alto così in basso. Le sfere in corrispondenza delle lampade si accendono e si spengono durante il rito, quelle in corrispondenza dei bulbi, si segnano toccandole.

Ho detto

D ∴ U ∴